Parterre d’eccezione per l’inaugurazione del Corso di laurea in medicina veterinaria a Tor Vergata

13/12/2024
.

Ben due Ministri, quello della Salute e quello delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, hanno inaugurato congiuntamente al Rettore il nuovo corso di laurea in Medicina veterinaria all'Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Per il Ministro Schillaci L'attivazione del corso di laurea in Medicina veterinaria dà l'opportunità ai tanti veterinari di avere un riferimento accademico sul territorio dove potersi aggiornare, e a tanti giovani di seguire questo percorso formativo senza doversi più trasferire in altre regioni. Il corso nasce dalla visione chiara e determinata di valorizzare il ruolo della Medicina veterinaria all'interno dell'approccio globale alla salute, One Health. Il concetto di ‘salute unica’ ha acquisito una nuova centralità con i cambiamenti recenti che sono intervenuti nelle relazioni tra gli esseri umani, gli animali e l'ambiente. Il Ministro Lollobrigida ha sottolineato il ruolo del veterinario, cruciale non solo per il benessere animale, ma anche per la salute pubblica. Molte delle patologie, infatti, derivano dalla mancata prevenzione rispetto alla cura e del benessere animale oltre che per le ricadute sulla sicurezza alimentare.

La giornata stata aperta dal Rettore Levialdi Ghiron che ha esordito parlando di un traguardo importante raggiunto.
Invitato alla cerimonia in qualità di relatore, il presidente FNOVI  Gaetano Penocchio ha posto l’accento sul fatto che il nostro Paese, pur con la vet ratio più alta d’Europa, accusa criticità sui numeri di professionisti disponibili.
La causa? Mancate iscrizioni all’ordine, ovvero la rinuncia ad esercitare la professione, la migrazione dei veterinari in Europa, nello spazio SEE e nella Confederazione Svizzera e soprattutto l’evidenza che solo 1/3 dei medici veterinari è impegnato full time.Il settore che ha maggior bisogno di medici veterinari è quello zooiatrico.
Come è noto sono obiettivi prioritari la qualificazione sanitaria degli allevamenti e delle popolazioni animali, x completare la rete di epidemiosorveglianza prevede la presenza di un medico veterinario in azienda, che diventa condizione per elevare l’efficacia della sorveglianza epidemiologica e per definire la classe di rischio dell’azienda zootecnica.
Oltre al ruolo del medico veterinario nelle certificazioni, prima fra tutte quella sul benessere animale. Il settore degli animali da compagnia è invece sempre più attraente, in crescita sostenibile e stabile. I pets sono componenti della famiglia con un trend demografico in aumento costante.
Infine il medico veterinario di sanità pubblica. In argomento il nostro Paese dispone di un sufficiente numero di specialisti, ma la loro acquisizione nel SSN dipende dalla volontà politica di garantirne il tour over se non incrementare il numero come sarebbe necessario.
Da rivedere i percorsi di specialità. Il vulnus persistente rimane quello del mancato inserimento in ambito sanitario delle Scuole di Specialità Medico-Veterinarie. La “dicotomia” tra professione sanitaria e scuole di specialità non sanitarie supportate esclusivamente dagli Atenei di appartenenza comporta una sempre maggiore difficoltà di sostenibilità di gestione delle stesse. Per finire ben venga la citata internazionalizzazione che deve essere preceduta da obiettivi di interdisciplinarietà che è un passo ulteriore rispetto alla multidisciplinarietà.

Fonte: 
FNOVI
FNOVI!
iscriviti alla newsletter di